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Un Soffio di Vento

Sorreggevi delicato una rosa, ammirando i suoi mille petali di fuoco. Quando all’improvviso un soffio di vento te li ha portati via, facendoli scappare in volo. Mai più potrai stringere quel fiore, ma per sempre ammirerai quelle rosse pennellate in cielo volare.

 

Sperando che il vento colpisca anche te.

 

Gaia Natura

Mi ritrovo la sera dopo un lungo surreale viaggio davanti al computer, continuando il percorso grazie al guru Tommaso Turchi, alias zinzin, autore di queste foto, che mi ha guidato verso un’introspezione particolare. la potenza e la perfezione della Natura, abbinate al caos e all’inutilità dell’uomo. le foto perfette per descriverci nella maniera più assoluta.

  
IL TORRENTE: dentro le mille onde del torrente, che ti richiama per gustare insieme a te la sua perfezione, creata dall’armonia del tutto della natura, si nascondono immensi colori e contrasti che si tramutano in alieni e visi di cera. il superficiale caos che ci sembra di notare non è altro che l’amalgamarsi di ogni elemento del torrente, ognuno col suo scopo, ognuno a formare il pezzo di quella perfezione a noi nascosta.


L’ALBERO DELLA VITA (o cervello vegetale): gli alberi, prima fonte di vita, di ricchezza, di potenza. dall’enorme radice un’infinità di bambini si nutrono allattandosi dalla sua terra, dopo essere stati appena partoriti. un cervello vegetale che coordina tutta l’attività della Natura, il centro dell’essenza. la mente che a noi manca e mancherà per sempre.


IL CAOS: nella prima foto, il caos umano che arriva da una perfezione effimera. chiuso in sè stesso, uguale in ogni angolo, freddo, senza alcun emozione. l’uomo sembra aver trovato il suo potere, ma ha nascosto ciò che era essenziale. nella seconda foto, la visione dall’alto di tutto il caos. costruire solo per il gusto di farlo, senza alcun scopo. totalmente a caso, occupando il nostro spazio fino a soffocarci. rimane solo una cosa di tutto il prodotto umano: l’inutilità.


NIDO DI LUCE: come un baco di seta, cosi la nostra luce si prepara ad esplodere, mentre cresce tranquilla nel suo nido. alimentata dalla luce esterna, dal sole, unica luce eterna e vera. l’accumulo di energia è sempre più vistoso, siamo pronti ad illuminare il nostro buio.


FIORI: la perfezione geometrica della natura nelle forme e nei colori dei fiori. come può tutto ciò essere creato dal caso? la forza della natura è cosi grande da essere inconcepibile, ed irraggiungibile, per l’uomo. inutile imitare, lei sarà sempre sopra di noi.


IL PALO: il palo consumato dai mille passanti che durante la loro strada si sono fermati a scrivere, c’hanno sbattuto, sputato, calciato. un’intera esistenza segnata in 50cm di ferro. la vita va vissuta per avere i segni addosso.


L’INCHIOSTRO: una piccola goccia d’inchiostro balla, creando danzatrici in continuo movimento… o piccoli incidenti domestici sotto la visione di un anziano, e un povero bambino che sbatte contro una bellissima ragazza. quante cose si possono celare dietro una piccola goccia, quante cose noi umani non riusciamo a concepire senza i giusti stimoli.


Cosi la natura, cosi l’uomo. opposti. ed il più ignorante pensa di poter vivere al di fuori delle regole di Gaia Natura, la nostra terra che tutto fa scorrere in piena armonia. e noi umani? noi… noi distruggiamo ogni singola armonia che pensiamo di poter creare, quasi a voler vivere appositamente solo grazie al dolore. e non ce ne rendiamo neanche conto. Chi vive nel giusto?





CANNIBALI

viviamo in un mondo di cannibali, e non ce ne rendiamo neanche conto. ci mangiamo a vicenda, avidi delle nostre emozioni, succhiando agli altri ogni loro goccia di sangue, con la quale ci nutriamo poi per sentirci vivi. in una lotta dove vige la legge del più forte, chi riesce a spolpare in piu pezzi l’altro uomo è il nostro vincitore.

viviamo in un mondo di cannibali, e ci meravigliamo di quello che ogni giorno ci succede davanti agli occhi. crediamo di perdere tutto quando questa è solo un’illusione per estinguere il nostro senso di sopravvivenza. noi non siamo quello che abbiamo. non siamo chi ci sta attorno. siamo cannibali, sfruttiamo il tutto solo per il nostro fine egoistico. tutti contro tutti, in pseudo-alleanze che contaminano le regole del gioco rendendolo ancora più crudo e feroce.

viviamo in un mondo di cannibali, gettate a terra forchetta e coltello che qui servono solo i vostri canini. capaci di perforare persino le anime, nutrimento principe di noi cannibali. cibo che non ci sazia mai, che divoriamo avidamente davanti a tutto, pur di poter essere.

continuiamo ogni giorno in più questa battaglia, fidatevi che mai finiremo per estinguerci. noi cannibali ci mangiamo, ma lasciamo sempre in piedi il nostro pasto per renderlo ancora più saporito ad un nuovo passaggio. cannibali, senza regole, senza pietà, senza una direzione comune.

ci uccidiamo. ci salviamo. ricominciamo. e ci uccidiamo ancora. e ci salviamo ancora. siamo selvaggi, lottiamo per esistere. ci facciamo male. ma respiriamo ancora.

Sogno e Rimpianto

TIN – TIN – TIN

Il monitor cardiaco scandiva lento il ritmo del suo cuore. Stava per morire, e lo sapeva. La sua mano stringeva fredda quella dell’unica donna che avesse mai veramente amato. Senza che lei ne fosse mai venuta a conoscenza. Il suo più grande rimpianto. Il suo più grande sogno.

–  ricordi di un fiume strusciante. Ricordi di una corsa in mezzo ai sassi, picchiati dai raggi di sole. Ricordi di stelle cadenti, con il proprio desiderio proprio steso affianco. Il ricordo di quando lui capii veramente di amarla. – e poi TIN una vita passata ad inseguire un amore lontano, a continuare, in un certo senso, a correre, a guardare le stelle lontane  –

Fu così, in bilico tra Terra e Anima, che finalmente ebbe il coraggio di chiederglielo. Le strinse ancora più forte la mano – per quel che poteva – e tutto d’un tratto il suo

“mi hai mai amato?”

ruppe il silenzio.

– TIN TIN TIN – Anche il monitor notava l’intensa tensione creata, e lo sguardo basso verso le dita intrecciate mano nella mano … Ancora un attimo di silenzio … Di infinito silenzio … E poi:

“sì, ti ho amato. Me ne resi conto quel giorno di agosto al fiume, ricordi?” – come non potersi ricordare, era stato il giorno più bello della sua vita – “Mentre guardavamo le stelle, sdraiati sotto il soffitto blu del cielo, dopo un giorno passato a farsi immortalare dal sole, mi resi conto di amarti.”

Un altro silenzio urlò … Un sorriso salato …

“… e se…”

E la fine. Era morto.

Il sogno e il rimpianto, in quegli attimi, non erano mai stati così vivi.

Velvet. Other Dimension. e finalmente si parte. Uno di quei bei discorsoni che solo tu e altri pochi, molto pochi, potrete realmente capire. e che gli altri giudicheranno sempre con distanza.. quei viaggi così perfetti…

LA TRASPOSIZIONE DEI PENSIERI
la trasposizione dei nostri pensieri non potrà mai essere perfetta, perchè non abbiamo il cervello talmente sviluppato (o meglio, ne usiamo solo una parte) da comprendere appieno il nostro inconscio. fare esempi concreti è praticamente impossibile, perchè noi stessi non ce ne rendiamo conto. ma quando si sogna, questa cosa viene a galla. vi capita mai di sognare di essere in un posto, ma questo in realtà è totalmente diverso?? la nostra mente lo collega a quello che vogliamo pensare, ma la traposizione di esso è totalmente diversa, errata. la stessa cosa quando sogni persone. a me personalmente capita spesso di sognare qualche faccia che in realtà rappresenta altre persone.
Il nostro cervello quindi non riesce ad elaborare in maniera corretta i nostri pensieri, ma li distorce.

L’USO DEL CERVELLO
Il primo viaggio ha quindi sorto in me una domanda: “perchè oi usiamo solo una parte del nostro cervello?”. sono giunto ad una conclusione, frutto di un ciclico insieme di perchè: perchè non vogliamo sentrici inutili. vi dico come ci sono arrivato.

perchè usiamo solo una parte del cervello?
perchè ci sono oggetti materiali che sostituiscono queste parti, che quindi non usiamo e non sviluppiamo, in quanto la maggiore attenzione nervosa è dedicata allo sviluppo più fisico che mentale.


perchè usiamo oggetti per facilitarci la vita?
per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.

perchè facciamo cosi?
perchè questo è un nostro istinto di sopravvivenza: riuscire solo con il minimo raggiungere il giorno dopo, preservando quante piu energie possibili.

ma perchè noi vogliamo sopravvivere? da dove nasce questo istinto?
solo dal fatto di poter procreare, e portare avanti la vita. sentirsi dentro un ciclo eterno di prosperità.

perchè vogliamo far parte di questo ciclo?
per poter portare sempre parte di noi anche quando saremo morti; sapere che abbiamo vissuto per qualcosa, per portare avanti la vita.

e perchè ci interessa portare qualcosa di noi in eterno?
per non sentirci inutili e non pensare che la nostra esistenza sia stata vana.

grazie per l’ascolto, mi posso ritirare.

Il Master

Il Master è Follia

Il Master è Sentimento strozzato in gola


Il Master è Eco infranto


Il Master è la Voce fuori dal coro


Il Master è Amore, è Odio

Il Master è Inconscio della ragione

Il Master è Natura, spietata, cinica, in perfetto equilibrio tra tempeste e terremoti


Il Master è Gioia di una felicità mai avuta, Sogno di incubi
irrealizzati, Armonia di sguardi incrociati per caso, Cascata bruciata
dal sole.


Il Master è un Ricordo che si chiama col proprio Nome

Vorrei

premessa: questo intervento potrà sembrare inizialmente da bimbominchia perchè, in effetti, parla di una canzone da bimbominchia. 

Oh, finalmente torno a scrivere. Era da giorni che lo volevo fare, solo che per questioni di tempo e di una droga online trascuravo il blog. Come al solito di cose da dire ne avrei, oggi mi vorrei soffermare su una canzone, Vorrei di Cremonini (sì, quella -.-), e il significato, credo originale, che io gli ho dato.

La canzone, come tutti sanno, è una serie di amorevoli propositi che si vorrebbero realizzare per la propria amata (Vorrei esaudire tutti i sogni tuoi. Vorrei cancellare cio’ che tu non vuoi) e così via. A primo impatto sembrerebbe quindi una canzone sdolcinata di un tipo che c’è rimasto per una e da quando ci sta insieme è il classico zerbino che si taglierebbe pure una mano per rendere infinito questo loro amore. Ma la chiave di una mia diversa interpretazione sta nella congiunzione di collegamento tra i propositi e il motivo per cui si vorrebbero fare: Però lo sai che io vivo attraverso gli occhi tuoi”.

Quel “però” è di fondamentale importanza. L’uso del condizionale, “vorrei”, non è usato tanto perchè è materialmente impossibile esaudire tutti i sogni di una persona e cancellare ciò che ella non vuole. L’uso del condizionale è legato al fatto che lui sì, vorrebbe fare tutte queste qui, ma non può perchè la sua vita è legata agli occhi di chi ama. E se questi occhi non ci sono, se non vogliono che Lui l’aiuti in un qualche modo, per forza di cose è destinato a morire e vedere irrealizzati i suoi buoni propositi. Ecco, io l’ho vista sotto questo punto di vista. Un mancato amore che sarebbe stato in grado di trasferire emozioni immense ma che purtroppo è morto a causa della mancanza di una delle due parti.

"così fu quell’amore dal mancato finale
così splendido e vero da potervi ingannare"

Per il segno che c’è rimasto, non ripetermi quanto ti spiace, non mi chiedere piu’ come è andata, tanto lo sai che è una storia sbagliata. Ciò che allora chiamammo dolore è soltanto un discorso sospeso, e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose. Ma se tu tornerai t’amerò come sempre ti amai, come un bel sogno inutile che si scorda al mattino. Purtroppo son morto in un esperimento sbagliato, proprio come gli idioti che muoion d’amore, ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l’amore, affidando ad un gioco la gioia e il dolore. Io t’ho amato sempre e non t’ho amato mai, in attesa che le pupille abituate a copiare inventino i mondi sui quali guardare. Ma in fondo, dite a mia madre che non tornerò: ho gettato via un amore per costruirmi il vuoto nell’anima e nel cuore. E quando si muore, si muore soli.

 

 

chiamare.i.ricordi.col.loro.nomechiamare.i.ricordi.col.loro.nome-chiamare.i.ricordi.col.loro.nomechiamare.i.ricordi.col.loro.nome-chiamare.i.ricordi.col.loro.nomechiamare.i.ricordi.col.loro.nome

Vi potrei parlare di tante cose ora. vi potrei parlare di come non c’è nulla di intelligente nella felicità; vi potrei parlare di come l’acqua ha l’istinto di trasformarsi in quello in cui si mette; vi potrei parlare della metafora sulla nascita del mio soprannome "master" che sembrai forte a biliardo, ma era solo un’apparenza; vi potrei spiegare la teoria sul perchè l’eternità è un infinito inizio; vi potrei dire che bevo per non ricordare, e non per dimenticare; vi potrei scrivere One Man Band, una cosa scritta vedendo un tale che suonava per strada; vi potrei spiegare la similitudine tra vita e spesa al supermercato; vi potrei dire che sono meditativo verso il nulla; vi potrei parlare del mio viaggio in spagna, dell’inizio del 2° anno di università, del fantacalcio, del poker, della mia mc-dipendenza, di travian, di zeta reticoli.
 
Potrei. Ma chi sa già sa. Chi non sa non capirebbe. Chi ignora continurebbe ad ignorare.
A posto cosi, facciam basta.

SummerSpotting

Scegliete l’estate. scegliete il sole, scegliete il caldo,
scegliete di diventare neri. Scegliete dove passare le vacanze, scegliete se
lamentarvi perchè costretti ad andarci coi genitori o se gioire perchè ve li
togliete dalle palle per un po’. scegliete il ritrovo delle vostre serate
afose, scegliete chi deve guidare il sabato sera. scegliete cosa prendervi da
bere, scegliete la sala dove ballare. Scegliete rock planet, falò, collina,
cesenatico. Scegliete una tipa, scegliete di divertirvi con lei finchè ne
avrete voglia. Scegliete di annoiarvi facendo sempre le solite cose. Scegliete “è
estate mi voglio solo divertire, non voglio render conto a nessuno”. Scegliete
patatine, pop-corn, noccioline, arachidi, nutella, gelati, pizza, mcdonald.
Scegliete la conad card. Scegliete di passare il week end dormendo fuori con
amici. Scegliete costumi, magliette, cappelli. Scegliete una canzone che vi
accompagni per 3 mesi, scegliete di cantarla ovunque voi siate. Scegliete che
questa canzone vi ricordi solo determinati eventi. Scegliete beach volley,
calcetto, ping-pong, piscina. Scegliete di vivere alla giornata, scegliete di
pensare che a settembre si ricomincerà. Scegliete di staccarvi da tutto,
scegliete di trasformarvi. Scegliete di essere più egoisti, scegliete di farvi
un po’ di amati cazzi vostri. Scegliete di non fare niente tutto il giorno.
Scegliete pc, tv, libri, sudoku. Scegliete la vostra vita sociale. Scegliete
con chi parlare, scegliete di cosa parlare. Scegliete di commentare le scelte
degli altri, scegliete che gli altri non commentino le vostre. Scegliete infine
di annullare tutto quello che c’è stato, come una semplice parentesi con la
vita ordinaria. Scegliete l’estate.

Io ho scelto di non scegliere l’estate.

I motivi? Sì, ci sono motivi. Sono di febbraio, l’estate non
mi appartiene.

 

…e ora non faccio come voi, non metto la testa a posto.
Non rigo dritto.